Lo strappo muscolare è uno degli infortuni più comuni in chi pratica sport. Esso consiste nel distacco delle fibre muscolari tra di loro a creare una lesione. Può avvenire in maniera traumatica o per sovraccarico, quando le fibre muscolari non riescono a far fronte alla richiesta dell’esercizio. Questo accade se il muscolo in questione non è stato adeguatamente allenato o riscaldato oppure perché stanco alla fine di un allenamento. Altri fattori di rischio sono condizioni ambientali sfavorevoli (umidità, temperature basse) o scarsa qualità del terreno di allenamento/gioco.
I distretti più soggetti a strappi sono chiaramente i quattro arti, ma non è raro imbattersi in lesioni addominali derivanti da torsioni o movimenti bruschi del tronco.
CLASSIFICAZIONE STRAPPI MUSCOLARI
Le lesioni di questo genere si valutano in base alla qualità del danno e al numero di fibre danneggiate.
Strappo muscolare di I grado: numero di fibre danneggiate basso, le fibre sono poco lontane tra di loro così da permettere una cicatrizzazione più rapida e tempi di recupero minori rispetto agli altri gradi che analizzeremo
Strappo muscolare di II grado: il numero di fibre danneggiate è maggiore. Parte delle fibre risultano più distanti del primo grado ma c’è paradossalmente meno dolore in quanto la lesione coinvolge anche le strutture che lo regolano, i nocicettori. Spesso c’è ematoma.
Strappo muscolare di III grado: rottura completa o subtotale (3/4 delle fibre) di un muscolo. Il dolore si associa all’impotenza funzionale e nei casi più severi è necessaria la mano del chirurgo.
Infine si parla di stiramento (o elongazione muscolare) quando non vi è rottura delle fibre muscolari, ma solo un allungamento forzato: le fibre non si rompono ma si trovano costrette oltre la loro capacità elastica.
SINTOMI
I sintomi degli strappi muscolari includono in un primo momento dolore acuto e improvviso che peggiora mentre si contrae il muscolo associato a perdita di forza. Nei casi più gravi può svilupparsi impotenza funzionale.
Nei giorni successivi compare gonfiore, lividi o arrossamento.
COME CURARE UNO STRAPPO MUSCOLARE
Dopo aver eseguito un esame diagnostico specifico (ecografia, risonanza magnetica), il fisioterapista si baserà su questo per sviluppare un piano terapeutico personalizzato e basato sulla lesione in questione. Tendenzialmente si dividerà in tre fasi:
FASE 1:
Il trattamento in acuto.
Si segue per quanto possibile in protocollo P.R.I.C.E.:
P per PROTEZIONE, proteggere la zona interessata da ulteriori traumi
R per RIPOSO,
I per ICE (GHIACCIO)
C per COMPRESSIONE, per favorire il drenaggio linfatico e ridurre l’edema
E per ELEVAZIONE, per aiutare la linfa a defluire
Il medico potrà consigliare l’assunzione di farmaci se lo ritiene adeguato.
FASE 2:
Terapie fisiche per drenare l’edema, ridurre il dolore e accelerare la guarigione.
Le terapie fisiche adottate dai fisioterapisti in casi di strappi muscolari sono in particolare tecar terapia, ultrasuono e laser.
FASE 3:
Trattamento della cicatrice in terapia manuale e rinforzo specifico del muscolo leso prima in isometrica, poi in concentrica ed infine in eccentrica.
Recupero della forza ed elasticità muscolare e percorso di riatletizzazione prima del ritorno al gesto sportivo abituale.
COME PREVENIRE UNO STRAPPO MUSCOLARE?
Al fine di prevenire uno strappo muscolare, è consigliato fare adeguato stretching e riscaldare sempre i muscoli prima dell’attività fisica.
Comprendere i limiti del proprio corpo senza sottovalutare la stanchezza e le condizioni atmosferiche.
Perdere peso se si è in sovrappeso ed indossare scarpe adatte all’esercizio che si sta facendo.
Mantenersi in allenamento costante e non richiedere movimenti bruschi ed improvvisi al proprio corpo.