Introduzione
La frattura delle costole è una lesione che si verifica quando una delle ossa della gabbia toracica si rompe o si spezza: la causa più comune è un trauma toracico provocato da un colpo, una caduta, un incidente automobilistico o un impatto durante gli sport di contatto.
In persone che soffrono di osteoporosi o fragilità ossea, anche un forte colpo di tosse o un semplice starnuto può portare alla rottura della costa. Molte costole apparentemente rotte sono semplicemente incrinate, ovvero contuse. Il dolore che si percepisce è molto forte anche in caso di costola incrinata, ma la lesione non è potenzialmente pericolosa come nel caso di una costola fratturata. Nel caso di una frattura scomposta con la presenza di bordo frastagliato della costola rotta, che rientra internamente al corpo, si può verificare il danneggiamento di vasi sanguigni o, peggio, organi interni come polmone, milza e fegato.
Nella maggior parte dei casi, una costola rotta guarisce da sola in uno o due mesi. Un adeguato e periodo di controllo della situazione da parte del medico, anche tramite radiografie toraciche, è importante per evitare spiacevoli complicazioni.
Anatomia delle costole
Le costole sono ossa curve e piatte che formano la gabbia toracica. Sono estremamente leggere, flessibili, ma altamente resistenti; contribuiscono alla protezione degli organi toracici interni.
Cause della frattura di una costola
Il meccanismo più comune che causa fratture alle costole è un trauma contusivo (ovvero incidenti automobilistici, cadute dall’alto, traumi diretti o persino vigorosi colpi di tosse). Il trauma contusivo provoca la rottura della costola, esercitando una pressione direttamente sul torace.
Circa il 10% dei pazienti ricoverati per trauma contusivo al torace presenta una o più fratture costali. Naturalmente, sebbene la prima cosa da fare sia approfondire il meccanismo di lesione, per valutare efficacemente e correttamente una frattura costale, è importante anche fare considerazioni specifiche per il singolo paziente: infatti, le persone con età avanzata, o che presentano patologie sistemiche ossee come osteoporosi o osteopenia, presentano un più alto rischio di subire una frattura costale, e anche l’aumentata probabilità di un maggior numero di costole coinvolte e di più elevato grado di gravità.
Sintomi
Il sintomo principale è il dolore che si percepisce nella zona della frattura. Questo dolore aumenta d’intensità quando:
- si fa un respiro profondo
- si preme sulla parte lesa
- si tossisce o si fa uno starnuto
- ci si piega in avanti o si fa una torsione
Risulta perciò importante distinguerlo dai dolori intercostali o da un acuto dolore al petto che invece può essere il sintomo di altre problematiche, come un attacco di cuore. Spesso, a causa dell’insulto osseo, si formano livido (ematoma) o gonfiore (edema) intorno all’area fratturata.
Se le fratture alle costole sono complesse, il paziente può soffrire di danni aggiuntivi agli organi interni sottostanti: l’estremità fratturata della costola, essendo tagliente o peggio appuntita, può arrivare a perforare il polmone, causando incontrollate perdite d’aria, una condizione chiamata pneumotorace, che, se non tempestivamente gestita, è potenzialmente letale. Oltre al dolore, da queste lesioni possono derivare anche una spiccata sensazione di mancanza di respiro, o “fame d’aria”.
Diagnosi frattura alle costole
La radiografia, o lastra, è alla base della diagnosi di una frattura costale, anche se il medico di medicina generale è in grado di sospettare una frattura semplicemente palpando la costola dolorante.
La radiografia al torace rimane ad ogni modo l’esame standard di riferimento.: permette di mostrare sia le fratture, sia il loro possibile spostamento, sia un possibile pneumotorace (ovvero l’accumulo di uno “strato” di aria all’interno della cavità pleurica, che appare scuro sulla radiografia), sia una contusione polmonare (che appare come un’opacità polmonare biancastra opposta alla zona fratturata), sia vedere se la costola è rotta in più punti.
In caso di sospetta lesione interna o frattura complessa, può essere utile prescrivere ed effettuare una TAC per controllare lo stato degli organi interni. Anche la risonanza magnetica e la scintigrafia ossea possono rivelarsi esami diagnostici efficaci per la corretta valutazione delle fratture alle costole.
Rischi e Complicanze
Di per sé una semplice frattura costale potrebbe provocare anche solo dolore: tuttavia, questo dolore può essere così forte da impedire al paziente di tossire correttamente e respirare profondamente.
A causa della ridotta mobilità toracica, il paziente è indotto a respirare solo con la parte superiore dei polmoni, non permettendo l’espirazione di tutte le particelle. Questa condizione può, a sua volta, favorire lo sviluppo di un’infezione polmonare sottostante (o polmonite).
In pazienti anziani la polmonite può rivelarsi un problema molto serio, a causa della ridotta motilità e delle difese immunitarie basse. La frattura delle costole può causare, però, anche una varietà di complicanze intra-toraciche e intra-addominali. Durante violenti traumi contundenti, che non provocano lesioni della cute ma solo lesioni interne, le fratture delle costole sono associate a lesioni intra-toraciche e lesioni intra-addominali a carico degli organi solidi:
- se la frattura interessa le costole inferiori, le estremità appuntite che si generano sulla costa in seguito ad una frattura possono danneggiare fegato e milza. Inoltre, a seguito di un incidente del genere dovrà essere presa in considerazione anche una possibile perforazione gastrica (complicanza molto rara).
- se la frattura interessa costole situate a metà della gabbia toracica, ad essere danneggiati possono essere i polmoni. Essendo il polmone un organo molle, nel caso venisse lacerato, può andare incontro a quella condizione che prende il nome di pneumotorace, caratterizzato dalla presenza di aria libera nella cavità pleurica, tra la parete toracica ed il polmone stesso.
- se la frattura interessa le costole superiori può portare a lesioni cardiopolmonari o vascolari. Quello che può accadere è che il trauma provochi la lesione di un vaso sanguigno che, sanguinando all’interno della cavità pleurica, può causare un emotorace.
In alcuni casi può succedere che avvenga contemporaneamente uno pneumotorace associato a un emotorace. In questo caso ci troveremo di fronte ad un emo-pneumotorace, ovvero il sangue può provenire sia dalla parete toracica che dal polmone stesso.
Infine, in presenza di un volet costale (ovvero una frattura multipla di 3 o più costole adiacenti che si scollano e si distaccano dalla gabbia toracica) si può avere insufficienza respiratoria per la compressione dei polmoni: questa condizione genera una riduzione della pressione all’interno della gabbia toracica, provocando un collasso polmonare.
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